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VERONA, CONTO ALLA ROVESCIA PER LA PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE DI “SCRIVERE PER AMORE” 2017

VERONA, CONTO ALLA ROVESCIA PER LA PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE DI “SCRIVERE PER AMORE” 2017: SABATO 21 OTTOBRE ALLE 18 AL TEATRO NUOVO L’EVENTO DI GALA CHE FESTEGGIA I 3 AUTORI FINALISTI DEL CONCORSO: SERGIO CLAUDIO PERRONI CON “IL PRINCIPIO DELLA CAREZZA” (LA NAVE DI TESEO), GIORGIO FONTANA CON “UN SOLO PARADISO” (SELLERIO), SANDRO CAMPANI CON “IL GIRO DEL MIELE” (EINAUDI).
UN APPUNTAMENTO AL QUALE TUTTA LA CITTA’ E’ INVITATA DAL CLUB DI GIULIETTA: SI PREANNUNCIA IMPERDIBILE IL TALK CON LA GIURIA NAZIONALE GUIDATA DA UMBERTO GALIMBERTI, CHE TERRA’ ANCHE UNA BREVE LECTURE DEDICATA ALL’AMORE. CONVERSERANNO CON LUI MILO MANARA, FURIO HONSELL, GIORGIO MANZI, GUIDO PAPALIA E MARIAPIA VELADIANO, VINCITRICE 2016.

SCRIVERE E LEGGERE PER AMORE: ALLA SERATA FINALE DEL PREMIO PARTECIPERA’ ANCHE IL PUBBLICO DI PORDENONELEGGE.

VERONA – Cos’è l’amore? Ecco una domanda alla quale è impossibile dare una risposta precisa. Ma si può sempre tentare, per approssimazioni. L’amore: tenerezza, incantamento, sguardo rapito? «No, tutt’altro. L’amore è qualcosa di veramente drammatico, trova radice nella nostra parte irrazionale, quindi nella follia. L’amore è forza, innanzitutto». Parola di Umberto Galimberti, psicoterapeuta, saggista, scrittore e voce fra le più carismatiche nell’esplorazione dei “paesaggi dell’anima”, certo fra i più amati dai lettori italiani.

Non è un caso che proprio a lui sia affidato quest’anno il coordinamento della Giuria di “Scrivere per amore”, il Premio letterario internazionale giunto quest’anno alla sua XXII edizione, promosso dal Club di Giulietta in partnership con la Fondazione Pordenonelegge.it e con Crédit Agricole FriulAdria. Scrivere per Amore è inoltre realizzato con il patrocinio del Comune di Verona, della Provincia di Verona, della Regione Veneto e della Camera di Commercio di Verona, con il sostegno di Agsm, Amia, Fondazione Cattolica Assicurazioni, Cantina Gerardo Cesari, media partner Corriere Veneto, con la partnership inoltre del Teatro Nuovo, Hotel Due Torri, Circolo dei lettori, Biblioteca Civica.

L’appuntamento con la Serata finale di questa edizione 2017 del Premio è già fissato per sabato 21 ottobre, alle 18 al Teatro Nuovo di Verona, città simbolo dell’amore e della sua forza dirompente perché patria di Giulietta, la ‘musa’ ispiratrice di tante parole e lettere scritte nel nome dell’amore. Condotta da Elisabetta Gallina con il direttore artistico del Premio Marco Ongaro, la Serata di proclamazione e premiazione di Scrivere per Amore 2017 sarà scandita anche dalle letture di Paolo Valerio, direttore artistico del Teatro Stabile di Verona.

Sarà l’occasione per entrare nelle atmosfere di un Premio nato per valorizzare i migliori intrecci fra amore e scrittura, i libri che nel corso dell’ultima stagione hanno saputo raccontare la forza e la complessità del legame amoroso e che per questa edizione 2017 ha già individuato i suoi tre finalisti, tre opere intense, rappresentative della migliore editoria nazionale e incisive per la loro capacità di guardare all’amore fuori dagli stereotipi, nelle sue sfumature più imprendibili. Sono Sandro Campani con “Il giro del miele” (Einaudi), un’opera forte, piena d’amore e di dolore, di grande scrittura; Giorgio Fontana con “Un solo paradiso” (Sellerio), romanzo in cui si racconta l’amour fou, turbine che devasta e distrugge, fuoco incontrollabile; e Sergio Claudio Perroni con “Il principio della carezza” (La nave di Teseo), la strana storia di un’improbabile intesa fra una scrittrice e un lavavetri.
Scrivere d’amore, dunque, ma anche parlarne, attraverso un talk che si preannuncia formidabile, una conversazione alla quale prenderanno parte i giurati: Umberto Galimberti, chiamato anche a portare una piccola lecture nel corso dell’incontro, e con lui l’artista Milo Manara, il matematico Furio Honsell, l’antropologo Giorgio Manzi, il magistrato Guido Papalia e la scrittrice Mariapia Veladiano, vincitrice dell’edizione 2016 di “Scrivere per Amore”.

Che cos’è l’amore, e perché scriverne? La domanda sarà ricorrente, sabato sera. «In una visione antropologica – sottolinea Giorgio Manzi – potremmo raccontare l’amore come la migliore risposta all’imperativo darwiniano di accendere l’impulso della seduzione nell’altro sesso, suggellando il meccanismo riproduttivo con un legame sentimentale indissolubile. L’amore, appunto». Ma allora – si è chiesto il Club di Giulietta, pensando a questo Premio – nei libri che parlano d’amore, così come nelle lettere alla Giulietta scespiriana, esiste una sorta di demone, di “daimon” della scrittura d’amore? «Esiste, quando lo scrittore sa usare immagini potenti – conferma Umberto Galimberti – Se l’autore non tratta l’amore in quella configurazione romantica per cui l’amore è dolcezza, delicatezza, carezza».

Nel conto alla rovescia verso la proclamazione di sabato la parola passa ai tre finalisti, alla loro visione della “scrittura per amore”: «Scrivere per amore dei luoghi, affinché siano personaggi, per amore dei personaggi, finché diventino persone – è il parere di Sandro Campani – Scrivere per amore di quello che si è perso, o che si ha, e per amore di quello che le persone rimpiangono ogni giorno, o che tengono stretto, e loro malgrado le salva o le perde; di quello che è stato o potrà essere. Scrivere per amore dei morti e delle cose morte, della vita e di come è crudele, e di come è stupefacente; per amore di ciò che non si vede, e tocca scrivere se lo si vuol vedere. Scrivere per amore del tempo, che forse guarisce ogni cosa, e consuma ogni cosa passando. Scrivere per amore delle frasi, e amore delle parole, e del loro suono, che è la prima cosa, sicuro». E Giorgio Fontana contrappone: «”Sempre sciocco, ingannato soverchiato, così, sempre, dev’essere l’amore”. Questo dice Adorno in un passo di Minima moralia, e dice bene: uno dei requisiti per scrivere d’amore (e per amore) è di cedere alla sua ingenuità. È un gesto che dovrebbe essere il contrario esatto del cinismo e della rassegnazione. Come nell’atto stesso di amare – un atto gratuito e rischioso – lo scrittore che ne parla dovrebbe offrirsi al lettore nudo, indifeso; dovrebbe appunto rischiare tutto. Questo non solo perché millenni di ottima letteratura d’amore gli pesano sulle spalle, ma perché di tutti i sentimenti umani è quello che oggi, mi sembra, richiede un margine ulteriore di purezza». «In realtà, scrivere per amore è sinonimo di scrivere – sottolinea Sergio Claudio Perroni – Esprimere ciò che si prova, “premerlo fuori” da sé e tradurlo in pagina affinché rimanga, è sempre e comunque un atto d’amore: amore per ciò che si prova, per ciò che si vive, per ciò che si sarebbe voluto vivere. Scrivere è spesso amore per chi si ha nell’animo, ma è sempre amore per chi leggerà quella pagina (anche il diario più segreto si aspetta uno sguardo indiscreto), per lo sconosciuto che sentiamo così vicino da indirizzargli la forma compiuta dei nostri pensieri, delle nostre emozioni, convinti che possa esserci così affine da riconoscersi in ciò che scriviamo, o quantomeno da ritrovare alcuni lineamenti di sé in quelle righe d’inchiostro. Scrivo, dunque amo. E l’oggetto di questo amore – pensiero o persona che sia – è come tutti gli amanti, come tutti gli amati: lo ricambia, gli sfugge, lo tradisce. Ne fa a sua volta materia di scrittura, nuove maglie di una catena che si chiama letteratura».

L’appuntamento per tutti è sabato alle 18 al Teatro Nuovo di Verona, la proclamazione – con apertura della busta e annuncio del vincitore – è prevista a fine serata, intorno alle 20. Alla Serata finale di “Scrivere per Amore” 2017 prenderà parte anche un gruppo di lettori “speciali”: leggere per amore è il filo rosso che guiderà a Verona una trentina di “adepti” dei libri e della lettura, riuniti per iniziativa della Fondazione Pordenonelegge.it. Un modo per rinsaldare il legame fra la Festa del libro con gli Autori e la città di Verona, nel segno della passione per le storie da inventare e da ascoltare.

L’ingresso è aperto al pubblico
info: www.premioscrivereperamore.it
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