XXVIII Edizione
Dal 18 al 22 ottobre 2023

I finalisti 2023

Luca Ricci, I primaverili (La nave di Teseo)

Un uomo che ha scritto un romanzo e una donna con una passione smisurata per Roland Barthes per quanto tempo possono ignorarsi se frequentano la stessa libreria di quartiere? Presto i due si baciano, in effetti, illuminati dal culto condiviso per i libri. Sembrerebbe una storia destinata a una qualche forma di felicità, eppure la bilancia non è in perfetto equilibrio. La donna sembra custodire un mistero che è anche un dogma intoccabile del suo cuore: spurgare il sesso dall’amore, pretendere un rapporto “bianco”. L’uomo saprà decifrare quel mistero – talvolta così fastidiosamente simile a un’imposizione – o ne rimarrà vittima? E il valore della castità, il tentativo di ritornare vergini così come si fa risalendo la corrente impetuosa di un fiume fino alla sorgente, saprà davvero purificare i sentimenti o non sarà piuttosto una capricciosa forma di idealismo? Mentre lo sbocciare della primavera romana viene descritto giorno dopo giorno nella stesura febbrile e puntigliosa di un diario intimo, la relazione dei due sembra dipanarsi soltanto per creare nodi e garbugli ancora più consistenti – come avviene spesso in amore, sempre nella vita.

Giusy Sciacca, D’amore e di rabbia (Neri Pozza)

Anilda Ibrahimi è nata a Valona nel 1972. Ha studiato letteratura a Tirana. Nel 1994 ha lasciato l’Albania, trasferendosi prima in Svizzera e poi, dal 1997, in Italia. Il suo primo romanzo Rosso come una sposa è uscito presso Einaudi nel 2008 e ha vinto i premi Edoardo Kihlgren – Città di Milano, Corrado Alvaro, Città di Penne, Giuseppe Antonio Arena. Per Einaudi ha pubblicato anche il suo secondo romanzo L’amore e gli stracci del tempo (2009 e 2011, di cui sono stati opzionati i diritti cinematografici, premio Paralup della Fondazione Nuto Revelli). I suoi romanzi sono tradotti in sei Paesi. Nel 2012 ha pubblicato, sempre per Einaudi, Non c’è dolcezza e, nel 2017, Il tuo nome è una promessa.Sicilia, luglio 1922. A Lentini, centro agricolo della provincia siracusana sotto il fiato dell’Etna, avviene un sanguinoso fatto di cronaca, poi sepolto dalla polvere. Tra i protagonisti anche Maria Giudice, fervente sindacalista di origine lombarda e madre della scrittrice Goliarda Sapienza. Alla vigilia della prepotente affermazione fascista, nella cittadina si consuma un’accesa lotta di classe tra la decadente nobiltà latifondista, arroccata nel palazzo baronale dei Beneventano della Corte, e i braccianti. In mezzo, sul confine di quei due mondi, c’è Amelia Di Stefano, una donna fuori posto.
Un proverbio popolare siciliano recita che un uccello in gabbia non canta per amore ma per rabbia. Amelia è una donna in trappola. Catanese di nobili origini, ha pagato duramente un errore commesso da giovane. Ora, tradita dalla famiglia e dagli amici della Catania dei salotti, si ritrova in esilio a Lentini, dove oscilla tra la relazione clandestina che la vincola a Francesco, primogenito del potente barone Beneventano della Corte, e il carisma della fiamma ideologica di Mariano Fortunato, personalità di spicco del sindacalismo locale. Attorno a lei, il popolino, la putía di Santina, i dammusi umidi, i colori e le voci del mercato, le corse dei devoti a piedi scalzi, le vanedde strette, la Grotta dei Santi e i suoi miracoli. A confortarla saranno l’affetto di Enza, capociurma di campagna dalla forte personalità, il sorriso imperfetto di Tanino, l’amico artigiano, o ancora la presenza di Ciccio lo sciancato, ultimo tra gli invisibili, che c’è sempre. I due universi convivono, si intrecciano. E Amelia sempre in mezzo, sempre in bilico. Fino a quando non si imporrà l’imperativo di una scelta. E allora nulla sarà come prima.
In questo romanzo Giusy Sciacca ci restituisce una Sicilia arcaica e sanguigna che si lacera sotto le spinte di una modernità scandalosa, impaziente e ribelle che urla la propria ansia di cambiamento

Fabio Stassi, Notturno francese (Sellerio)

Vince Corso, biblioterapeuta e detective di enigmi letterari, sul treno che dovrebbe portarlo a un appuntamento con la fidanzata si imbatte in un originale compagno di viaggio: un uomo colto, insinuante, che fisicamente gli ricorda il grande Léo Ferré, lo chansonnier anarchico di Avec le temps. Solo che Corso ha sbagliato direzione, doveva andare verso Sud invece che al Nord, e contrariato vorrebbe ripa-rare. Ma l’uomo, misteriosamente allusivo, lo invita a persistere nello sbaglio: «forse lei non lo sa ancora, ma potrebbe essere arrivato il momento di fare questo viaggio».
Genova, la prima meta, gli darà un tuffo al cuore: da lì fino a Marsiglia era trascorsa la sua primissima infanzia. La madre cameriera lo aveva concepito con uno sconosciuto una notte di fine luglio del 1969. E sarà questa l’indagine più importante della sua vita: scoprire chi è suo padre. Per cinque anni Vince Corso gli ha spedito una cartolina al giorno, lasciando vuoto il nome del destinatario e indirizzandole all’unico luogo dove sapeva che almeno per una notte suo padre era transitato: l’Hotel Le Negresco a Nizza.
La sua ricerca si svolgerà sui litorali della Costa Azzurra, tra povere pensioni e hotel liberty, dietro a versi di poeti e a vecchi personaggi carichi di storie vissute, seguendo l’indecifrabile mosaico dei destini individuali e delle coincidenze. Fino al riconoscimento che completa il cerchio: essere restituito dai libri alla vita, riavere indietro la possibilità di «amare senza misura».
Notturno francese è in realtà un notturno pieno di luce. È una storia di errori, di appuntamenti che non si sa di avere, di labirinti e di orfani che cercano un porto. Un romanzo dove domina la malinconia del continuo lasciarsi dietro le spalle cose e persone, nel tempo e nello spazio. Ma anche la sconsideratezza di mettersi in viaggio per ritrovarle. O per farsi trovare.

La giuria

Ester Viola

Presidente di giuria

Ester Viola è avvocata, collabora con «Il Foglio», ha una posta del cuore su «iO Donna» e una newsletter, «Ultraviolet». Per Einaudi ha pubblicato L’amore è eterno finché non risponde (2016) e Gli spaiati (2018). Nel 2023 è uscito Voltare pagina. Dieci libri per sopravvivere all’amore.

Francesca Arduini

“Dove troverò mai il tempo per non leggere tutti questi libri?”. Socia e fondatrice e oggi presidente del Circolo dei Lettori di Verona è “lettrice vorace e molto curiosa”.  Quando non legge, fa la professoressa. Vive a Verona ma le piacerebbe vivere in una biblioteca di un paese del nord Europa.

Guariente Guarienti

Da cinquantasette anni fa l’avvocato. Ha sempre amato più la letteratura e la storia del diritto ma, a quei tempi, non se la sentiva di programmare la sua vita nell’insegnamento. Oggi continua a lavorare, ma con ritmi ridotti. Questo gli consente di vivere, con entusiasmo e tempo, la sua tossicodipendenza: la lettura.

Roberta Camerlengo

Libraia della libreria Pagina Dodici. Leggo per passione e per lavoro. Ho sempre un libro in mano. Faccio colazione con un racconto, pranzo con un saggio, ceno con un graphic novel e mi addormento con un romanzo. Negli intervalli tra un libro e l’altro, parlo e scrivo di libri.

Silvia Nicolis

“I libri fanno parte della mia vita”. Ha maturato l’esperienza professionale nel Gruppo Lamacart, azienda di famiglia. E’ presidente del Museo Nicolis, oggi uno dei più importanti musei privati a matrice industriale nel panorama internazionale, ed opera nel mondo della cultura e della business economy. Ricopre incarichi di prestigio in istituzioni pubbliche: è attualmente membro della Giunta della Camera di Commercio Verona per il settore Industria e delegata al Turismo e vice presidente di Museimpresa, l’associazione che valorizza il patrimonio della storia industriale italiana.

Sara Biasi

Vent’anni di esperienza in comunicazione corporate e prodotto, relazioni esterne, comunicazione di crisi, con particolare focus in media relation e ufficio stampa. Sviluppa e implementa campagne internazionali di comunicazione istituzionale e brand building. Dal 2016 gestisce i progetti globali di comunicazione e di marketing per Pasqua Vigneti e Cantine. Nel 2018 ha fondato la boutique agency SoBright. “Leggere è uscire da se stessi, è ispirazione, crescita… Se poi trovi il libro giusto è meraviglia”.

Miryam Scandola

Miryam Scandola è una giornalista professionista freelance che da anni si occupa di cultura e sociale. Ha firmato articoli per varie testate tra cui Rolling Stone Italia e servizi per TV7 Triveneta. Come consulente editoriale ha coordinato la pubblicazione di alcuni periodici cartacei tra i quali il mensile di Verona, Pantheon. “Si scrive per conservare il senso di qualcosa di essenziale. Si ama, alla fine, per lo stesso motivo”.

Massimo Galli Righi

Libero professionista, specializzato in Diritto penale e Diritto di famiglia; ha fatto politica attiva ed è stato pubblico Amministratore nell’ambito veronese per decenni, nelle Amministrazioni del Comune e della Provincia di Verona, nella Fondazione Cariverona e nell’Agec. Ha studiato musica al Liceo musicale (ora Conservatorio) di Verona ed è tenore nel Coro degli Avvocati di Verona. Attivo nel sociale, padre di 4 figli, nonno di 4 nipoti.

Roberta Cattano

M. Roberta Cattano è traduttrice editoriale dall’inglese, docente di lingua inglese e presidente del Club delle Accanite Lettrici e Accaniti Lettori. Nata a Lentini, vive e lavora in Valpolicella, con il marito, i due figli, la gatta e gli amatissimi libri. Dal 2018 fa parte della Giuria del Premio scrivere per Amore, “un’altra bellissima stella che brilla sulla città di Verona”.

Rossana Valier

Dalla passione per la letteratura alla passione per la lettura in scena. Dopo lunghi anni di studio e il lavoro di insegnante a scuola, Rossana Valier è diventata interprete ad alta voce di testi letterari per tanti teatri italiani e per scrittori contemporanei.  “La voce non è altro che far risuonare il senso al di là del significato. E dare un corpo, un suono e uno spazio a qualcosa che poteva rimanere fisso su di una pagina.”

Paolo Valerio

Paolo Valerio è direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, è regista e attore. Direttore artistico di Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, ha diretto il Circuito GAT Triveneto, ha organizzato festival ed eventi di spessore ed è docente e direttore della Scuola di Teatro del Teatro Nuovo. Tra le opere più applaudite Il Deserto dei Tartari di Buzzati – che ha anche interpretato assieme a una numerosa compagnia –  Poema a fumetti dello stesso autore, il recente Jezabel di Irène Némirovsky e Misura per Misura di Shakespeare.

Ernesto Kieffer

Inizia nel 2000 a collaborare con alcuni periodici veronesi come “L’Altro Giornale”, “L’Adige”, “Verona Fedele” e, in tempi più recenti, “Verona In“. Per “Radio Popolare Verona” in passato ha curato rubriche di cinema, musica e sport, mentre per “Stella FM” si dedica alle radiocronache sportive. Dopo l’esperienza con “Il Nazionale“, per “Heraldo” oggi è caporedattore della sezione Politica&Attualità. È giornalista professionista.

Stefania Brentaroli

Stefania Brentaroli è Marketing Manager e responsabile della Formazione di Viessmann Italia.
Appassionata di viaggi e di fotografia, coltiva passioni come la musica, il cinema e le mostre d’arte. Dal 2021 è Vicepresidente del Club delle Accanite Lettrici e Accaniti Lettori: “La lettura è una compagna fedele della mia vita: leggo libri, riviste e quotidiani. Sono curiosa per natura”.

Marianna Peluso

Semiologa e giornalista, collabora con le pagine di cultura e spettacolo del dorso Veneto del “Corriere della Sera”, presenta libri ed eventi culturali e, negli ultimi vent’anni, ha scritto anche per “Il Sole 24 Ore”, “Vanity Fair”, “Vogue” e “Libero”. La sua più grande passione è il teatro: ha diretto il Centro Universitario Teatrale di Bergamo ed è stata direttrice artistica di “Bergamo Estate”.
Si è trasferita a Verona per amore ed è ancora innamorata.

Con il patrocinio di
Con il sostegno di
Partner